Gentile Collezionista, il materiale che abbiamo appena aggiunto ai nostri listini dedicati a Milano copre un arco temporale di più di 800 anni, fornendo così un sintetico panorama della produzione della zecca.

Il rarissimo denaro di Ludovico il Pio, del tipo con tempietto tetrastilo, è una delle tipologie più iconiche della dominazione dei Franchi nella nostra Penisola. L’esemplare proposto presenta caratteristiche stilistiche inequivocabilmente milanesi (conio ad alto rilievo, globetto all’estremità della croce in legenda, lettere A con tratto mediano obliquo) e la croce nel campo al diritto di tipo simile a quella che è riscontrabile sui denari milanesi di Lotario. Questa caratteristica colloca l’emissione di questo esemplare verso gli ultimi anni di regno di Ludovico.

Passando al periodo bassomedievale offriamo un sesino a nome di Gian Galeazzo Visconti, in bella conservazione, ed un grosso da 5 soldi di Galeazzo Maria Sforza. Quest’ultima moneta, con una vigorosa biscia a tutto campo e l’impresa dei tizzoni ardenti con le secchie, rappresenta un buon esempio dell’arte rinascimentale a tematica araldica e simbolica.

L’epoca delle Guerre d’Italia e delle effimere dominazioni francesi è rappresentata da uno splendido (per conservazione ma anche per modulo e patina) grosso da 3 soldi di Luigi XII, con al rovescio l’impresa del velo annodato. Per Francesco I proponiamo invece una minuta terlina, di buon modulo e leggibilità.

Concludiamo le nostre offerte con due pezzi coniati durante la dominazione spagnola.

Il denaro da soldi 20 di Filippo II venne emesso con conii di Leone Leoni a partire dal 1562, la genialità del grande maestro incisore è ben ravvisabile nel ritratto espressivo del sovrano che rende questa moneta una vera opera d’arte in miniatura. Nello specifico l’esemplare che offriamo farà la gioia degli amanti delle provenienze illustri, in quanto faceva parte della importante Collezione Strada – venduta a Lugano nel 1988 da Kunst un Munzen – ed è il medesimo descritto nel CNI (n. 364). Si tratta inoltre della varietà più rara, priva della piccola corona posta sopra la testa del regnante.

Dulcis in fundo, pur non essendo amanti del temine “eccezionale” non sappiamo come descrivere altrimenti questo vero gioiello a nome di Carlo II. Si tratta di un quarto di filippo datato 1676, in conservazione migliore di SPL e con una leggera patina di monetiere dalle forti iridescenze rossastre. Tipologia rara, diventa a nostro avviso rarissima in questa eccezionale conservazione in quanto la quasi totalità degli esemplari che abbiamo visionato, anche in collezioni pubbliche, era al massimo un buon BB.

Questi ed altri esemplari, accompagnati da descrizioni e prezzo di vendita, sono visionabili nei nostri listini a prezzi segnati:

Ricordiamo che siamo sempre interessati a valutare pezzi singoli o intere collezioni da inserire nei nostri listini. Offriamo un servizio discreto e professionale, con valutazioni allineate col mercato e discusse col Conferente per una massima trasparenza. Contatti

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