Gentile Collezionista, in prossimità delle imminenti festività proponiamo qualche interessante moneta milanese e pontificia.

Apriamo la consueta presentazione delle novità con un interessante pegione di Bernabò e Galeazzo II Visconti. L’esempare si presenta con evidenti (ed assolutamente inconsuete!) tracce di ribattitura sopra ad un’altra moneta, e con un peso molto basso di 2,00 g. Crediamo sia un pezzo decisamente interessante, soprattutto per gli studiosi di monetazione medievale.

Sempre al dominio dei Visconti appartiene il grosso da due soldi di Filippo Maria, un classico della serie milanese. Le monete di questa tipologia presentano sempre una bel ritratto di S. Ambrogio, dai tratti molto raffinati.

Di grande interesse è il rarissimo mezzo testone con busto piccolo di Galeazzo Maria Sforza, moneta emessa sul piede della riforma del 1474 ma con un ritratto del sovrano di dimensioni ridotte rispetto a quello presente sulle più comuni emissioni successive. L’esemplare da noi proposto si presenta in una conservazione decisamente buona per questa difficile tipologia ed è corredato da una patina iridescente davvero magnifica.

Per il periodo della dominazione spagnola offriamo una terlina di Carlo V del tipo con S. Ambrogio/aquila bicipite, un classico esempio di come una piccola moneta possa essere di grande interesse per il collezionista attento alla dimensione storica della propria raccolta. E’ noto infatti che un Ordine Magistrale del 14 dicembre 1536 autorizzava Bernardino Scaccabarozzo, maestro di zecca, a coniare questa tipologia di terline. Parte dell’emissione sarebbe quindi stata distribuita ai poveri il giorno di Natale, secondo un’antica usanza.

Ultima moneta per la zecca di Milano è il crocione di Francesco II d’Asburgo-Lorena con millesimo 1795, un esemplare di buona conservazione e con una patina davvero magnifica soprattutto al rovescio.

Concludiamo la presentazione dei nuovi inserimenti citando due nuovi arrivi assolutamente di rilievo, entrambi della zecca di Roma per lo Stato Pontificio. Offriamo un grosso di Giulio II in buona conservazione e di tipo particolare, avente al rovescio le chiavi decussate e sormontate dal padiglione. Moneta dal tondello lievemente irregolare ma di peso pieno, costituisce certamente una interessante variazione visiva in una serie dai rovesci con iconografie abbastanza standardizzate.

Altrettanto interessante, in questo caso però per l’estrema rarità, è il testone coniato durante il pontificato di Gregorio XIII con al rovescio un simbolo di zecchiere o incisore non identificato. Tutte le monete con questo simbolo sono di grande rarità, nello specifico questo testone, del tipo con al rovescio Gesù e S. Pietro, fu pubblicato per la prima volta da Francesco Muntoni nella sua opera sulla monetazione papale. Di questa moneta conosciamo pochissimi esemplari, si tratta quindi di un pezzo che sicuramente potrà dare grande soddisfazioni agli astuti collezionisti attenti alle monete di rarissima apparizione sul mercato.


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