Gentile Collezionista, abbiamo ampliato la nostra offerta online con del nuovo materiale che speriamo sarà di Suo interesse.
Per la zecca milanese offriamo un nucleo che va dall’epoca viscontea al dominio austriaco e che illustriamo brevemente di seguito.
L’epoca medievale è rappresentata da un denaro di Gian Galeazzo Visconti e da un raro bissolo degli usurpatori Gian Carlo ed Estore, che dominarono la citta per un solo mese, nel 1412.
Appartenenti al pieno periodo rinascimentale sono invece i due testoni di Galeazzo Maria Sforza, offerti in due differenti varietà. Proponiamo infatti, oltre alla variante più comune con epigrafia GALEAZ, il testone cosiddetto “con Z gotica” (epigrafia GALEA3): una moneta di grande rarità e che probabilmente costituì la primissima emissione di questo nominale, con appunto la lettera Z ancora in stile gotico anzichè romano. Nelle nostre ricerche abbiamo reperito pochissimi esemplari con tale particolarità, tutti provenienti dal medesimo conio di diritto e mai di grande conservazione.
Meno rara è appunto l’altra varietà di testone, l’esemplare da noi offerto presenta comunque una piacevole patina ed una buona ricchezza di dettagli soprattutto al rovescio.
Conclude l’epoca sforzesca il bellissimo grosso da 10 soldi di Francesco II, con la rappresentazione dell’impresa del semprevivo ed il motto tedesco MIT ZAIT (col tempo), una tipologia iconica della monetazione milanese del periodo e di grande fascino.
La dominazione spagnola è rappresentata da una moneta “del popolo” di estrema rarità, il quattrino di Filippo III con data 1601 (millesimo riportato R/4 nei testi di riferimento). A titolo di curiosità, ricordiamo che il quattrino di Filippo III fu la prima moneta coniata in puro rame dalla zecca di Milano.
Per il periodo di governo austriaco proponiamo due monete delle medesima sovrana, Maria Teresa d’Asburgo, appartenenti però a due periodi ben distinti per quanto concerne l’operato della zecca.
Appartiene infatti alla “vecchia monetazione” il 5 soldi in alta conservazione del 1758, una moneta veramente difficile da reperire in questa qualità.
La ” nuova monetazione” è invece rappresentata da un magnifico scudo datato 1768, una moneta di grande modulo con una freschezza del metallo davvero notevole per la tipologia. In particolare troviamo che il rovescio sia maestoso nella sua studiata semplicità.
Concludiamo questa offerta con due monete di altre zecche. Di buona conservazione è il grosso di Gian Giacomo Trivulzio battuto a Mesocco, con al diritto lo stemma del casato ed al rovescio San Giorgio nell’atto di trafiggere il drago. Per la zecca di Napoli invece offriamo una rarissima moneta del vicereame: la pubblica di Filippo IV con la spezzatura di legenda PVBL || ICA, conosciuta in pochi esemplari.
Questi ed altri esemplari, accompagnati da descrizioni e prezzo di vendita, sono visionabili nei nostri listini a prezzi segnati:
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